Loading...

Offese al dipendente, va risarcito il danno non patrimoniale - Avv. Arturo Strullato

  • 26/02/2019

Dovrebbe bastare il buon senso e l'educazione, ma talvolta occorre che intervenga la Corte di Cassazione: il datore di lavoro che per un lungo periodo insulta ed offende il dipendente "arreca un concreto e grave pregiudizio alla dignità del lavoratore nel luogo di lavoro, al suo onore ed alla sua reputazione".

Tale pregiudizio, se adeguatamente provato, comporta il diritto del dipendente al risarcimento del danno non patrimoniale.

A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con l'Ordinanza del 19 febbraio 2019 n.4815 (a questo link), la quale ha confermato che l'accertamento compiuto nei precedenti gradi di giudizio in ordine al contenuto dispregiativo delle espressioni usate, alla reiterazione delle offese, al contesto in cui venivano arrecate (in presenza di più persone), è sufficiente per stabilire il diritto al risarcimento del danno subito dal dipendente.

Nel caso specifico, il dipendente, che veniva costantemente chiamato "finocchio" in senso dispregiativo per la sua presunta omosessualità, ha ottenuto il giusto riconoscimento del diritto al risarcimento del danno per lo stato di ansia e di stresso causati dai ripetuti insulti.