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Part time verticale ciclico - Anche la Corte di Cassazione condanna l'INPS - Avv. Arturo Strullato

  • 13/05/2020

Dopo numerosi Tribunali, tra questi anche quello di Mantova, anche la Corte di Cassazione si pronuncia a favore dei lavoratori con contratto "part time ciclico verticale".

Questo contratto risulta molto diffuso nelle aziende agroalimentari, per la stagionalità di alcuni prodotti, nel turismo, nella ristorazione e negli appalti multiservizi; secondo le stime sindacali si tratta di quasi 150.000 lavoratori.

Questi lavoratori generalmente perdono il riconoscimento dell'anzianità contributiva per i mesi non lavorati, con la conseguenza di un reale allontanamento della pensione.

Con la sentenza n. 8160 del 24 aprile 2020 (a questo link) la Suprema Corte ha riconosciuto per i lavoratori con questa tipologia di contratto il diritto al riconoscimento dell'anzianità contributiva anche per i mesi non lavorati, ritenendo violato il principio di non discriminazione scaturente dalla Direttiva n.97/81 della Comunità Europea.

Siamo di fronte, quindi, ad una ulteriore conferma del diritto dei lavoratori al riconoscimento di 52 settimane contributive (a parità di contribuzione versata) anche se quelle lavorate sono in numero inferiore.